Scucio
Scucio
dunque rado al suolo
ogni ragione
la transumanza se vuoi
e un’opinione
relativamente generale
sega orbitante sega circolare
sezionare a grandi linee
il rischio del datore di lavoro
responsabile in croce testa
della sicurezza
il giogo asino morso cavezza
il principato onnipresente dei padroni
divincolarsi dai diritti umani
dal fischio fisico
dalle tartarughe
riti propizi purificatori
l’aggregazione di blog e
di bottoni l’avvilupparsi
insettivoro del nulla
lo sfascio mantecato
dei pitoni
Marombra
dunque rado al suolo
ogni ragione
la transumanza se vuoi
e un’opinione
relativamente generale
sega orbitante sega circolare
sezionare a grandi linee
il rischio del datore di lavoro
responsabile in croce testa
della sicurezza
il giogo asino morso cavezza
il principato onnipresente dei padroni
divincolarsi dai diritti umani
dal fischio fisico
dalle tartarughe
riti propizi purificatori
l’aggregazione di blog e
di bottoni l’avvilupparsi
insettivoro del nulla
lo sfascio mantecato
dei pitoni
Marombra
11 Commenti:
per confrontarla con quella del Cerrai (in oboesomerso): lui scandisce per sintagmi, tu per lessemi. Come fai tu si moltiplica l'accidentato (il ché è bene), bisogna però stare attenti a che il ritmo non diventi troppo regolare, perchè allora ritona tutto in piano. (in particolare il rischio è da qui: "il giogo asino morso cavezza" che imposta una andatura - nel lettore - che riverbera anche là dove non c'è ritmo regolare, come nei versi immediatamente successivi).
ciao
gugl
:)
mi leggi nel pensiero Stefano?
Era giusto l'ora di fare un commento così.
:-)
Sfascio mantecato dei pitoni?
pitoni si, i serpenti,
Groviglio di un covo di serpenti=sfascio mantecato di pitoni.
L'idea è resa anche dall'avviluparsi precedente e dal termine sfascio inteso non come comunemente si intende di qualcosa che decade bensì nel senso di fasce che si sciolgono, i serpenti sono nastriformi.
Artur posso citarti una frase di T.S. Eliot?
"la vera poesia può comunicare anche prima di essere capita."
e permetti poi una domanda:
A prescindere dal fatto la si comprenda ti sembra che comunichi qualcosa la mia poesia?
Artur, proseguendo desidero dirti che questa poesia è un accozzaglia di vita e alta complessità, a differenza di infinito non desidero spiegarla, in compenso ti dico che questa e l'infinito sono gemelle, (come Liber e Idro del resto) nate l'una dopo l'altra nella stessa notte, in uno stesso impeto. Poco dopo, nella stessa notte è nata anche "Colata", attualmente pubblicata solo su finoalrespiro, che a breve pubblicherò anche qua e che delle tre ritengo sia la più bella.
Buona domenica a tutti.
Parola di lumaca sul niente di una foglia?
Non è la mia. Non ti fidare.
Acido acetico in latta sigillata?
Non ti fidare. È roba adulterata.
Un anello d'oro con dentro il sole?
Bugie. Bugie e dolore.
Gelo su una foglia, l'immacolato
Cratere, parlante e sfrigolante
Tutto per sé sulla vetta di ognuna
Di nove nere Alpi.
Un tumulto di specchi, e il mare che frantuma
Il suo, grigio - o mia
Stagione, amore.
Silvia Plath
Ecco, appunto! :)
perfetto seguito alle mie parole
Sylvia mi incanta quasi sempre...a volta ha preso cantonate, ma dipendeva da certi grovigli psicologici da lei mai sciolti (o sciolti con la morte...). Ali, il discorso di Gugl è giusto, almeno nel senso del ritmo, poi il resto è una scelta individuale...
Un saluto
Giacomo
"l'avvilupparsi / insettivoro del nulla" è un'immagine davvero efficace...
Ogni volta che passo di qui, trovo una crescita del tuo vigore espressivo.
Alla prossima...
Ciao. francesco
( de girolamo )
Francesco, crescere è il mio intento, soprattutto riuscirvi con un processo naturale come quello di un bambino che diventa grande.
Giacomo, non escludo che anch'io abbia preso o possa prendere cantonate, è, credo, inevitabile, quando ci si butta a corpo morto nelle cose, una mancanza di riflessione, un eccesso d'entusiasmo o di passione.
Stefano, che te ne sembra di questa modifica:
"il giogo d'asino
stretto morso cavezza
il principato onnipresente dei padroni"
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