Do ut des
Tutto è dovuto
ogni mio fiuto
e fiato
ogni ansimare errato
che nel dare si conclude
nel gesto conclamato
d’offerta estirpamento
la vena risucchiata
il caso mancamento.
Non posso più donare
parole al vento
e l’ombra al mare
svuotarmi le tasche
i colletti dalle giacche
non posso più sostare
abbacinato restare
legato al mio palo
a una panchina
succhiare una linfa
che nutre letale
il cordone ombelicale.
Se di luce posso correre
se di vita slegarmi
se svanire se posso
io posso d’istinto
catapulta nel vuoto
trapassare lo schermo
flessibile del mondo
e morire schiumando
l’ira intera dell’immondo.
Marombra
ogni mio fiuto
e fiato
ogni ansimare errato
che nel dare si conclude
nel gesto conclamato
d’offerta estirpamento
la vena risucchiata
il caso mancamento.
Non posso più donare
parole al vento
e l’ombra al mare
svuotarmi le tasche
i colletti dalle giacche
non posso più sostare
abbacinato restare
legato al mio palo
a una panchina
succhiare una linfa
che nutre letale
il cordone ombelicale.
Se di luce posso correre
se di vita slegarmi
se svanire se posso
io posso d’istinto
catapulta nel vuoto
trapassare lo schermo
flessibile del mondo
e morire schiumando
l’ira intera dell’immondo.
Marombra
10 Commenti:
paoletta paoletta, vedi hai fatto scappare tutti i miei amabili commentatori
oppure è l'uso spiazzante della persona maschile
vabbè, pazienza
abbracci sparsi a chi passa di qua
ne ho combinata una?
dici che è a causa mia?
e poi cosa avrò mai detto...
non ho di questi poteri...
ma se tengono a te, torneranno, no?
se è bastato così poco a destabilizzare
no, dai, non ci credo.
fammi sapere se devo cospargermi il capo di cenere... che arrivo subito.
paola
Certo che tornano, almeno spero, almeno prima che vada via io...
certo Paola che tu c'entri...c'è tanto spazio qui e cospargiti pure il capo di cenere chè domani è mercoledì
ah, ti leggo sai ma sul tuo blog si deve commentare previo login, mi pare, dunque taccio
Infine, come vedi, la tua preoccupazione era eccessiva la mia fonte d'ispirazione e disperazione è autoreferenzialissima ahimè, (vado avanti così assorbendo e metabolizzando, rielaborando e cercando quel che non c'è dal lontano 2003, oltre 300 poesie non pubblicate e un centinaio presenti qui) dunque i commenti che commentano la forma non intaccano nulla di quel che lì, in un sotto fondo oltre irragiungibile, stratificato sta.
In altri termini, Paola, i miei amici non mi demolivano, mi degnavano d'attenzione, si dialogava o disquisiva, si faceva parte e spartizione di quanto creato e in quest'atto lo si esaltava, vivificava. Ecco.
Baci e assumiti le tue responsabilità :), visto che sei rimasta l'unica, commenta commenta commenta qua qua qua.
PS. se non si fosse capito son tornata di buon umore :)
@ Ali.
vedi?
stessa cosa che (mi)dico io.
DA ANNI.
adesso c'è il boom (orrore! starà diventando una moda ri-modernata?) del tentativo di far nascere una forma dalla parole stesse.
assecondare la natura dello scorporo emozionale che ci portiamo dentro e che non potrebbe emergere altrimenti-
e non ti dico quante me ne sono sentita dire per questo mio procedere. ah ah ah ah ah
adesso me la rido.
amen.
un caro saluto e stima
(ho sempre pronta la cenere)
paola
Ali.
mi scuso io per il linguaggio acidulo della tale che ha risposto sopra nei miei confronti
e poco rispettosa del fatto di non essere a casa sua.
comprendo la sua ossessione di volere essere nei pensieri di tutti (ma non calcolata dal mio e ciò le rode assai) come comprendo che evidentemente predica bene ma razzola male, ahimè.
(nel senso che dovrebbe stare posata a casa ma è sempre in giro, spesso inopportuna)
passo e chiudo
p
senti, signorina cigno. io e te abbiamo già avuto una discussione altrove e tu te ne sei andata. tipico il tuo andarsene. qui tu ne fai una questione privata ma ti ricordo che questo è il blog di Ali che nulla ha a che vedere con me se non per la stima che ho di lei e per certi scambi di opinioni
giusti o sbagliati che siano, che sono partiti da me e di cui mi assumo tutta la responsabilità,
che ci sono stati tra noi. quindi, "non passare più di qui" non fa un dispiacere a me - che me ne impippo delle tue circonvoluzioni trasversalmente voltemi all'offesa, ma ad Ali. se questa è tutta la tua dimostrazione di stima alla poetessa che Ali è, beh. vedi tu. applausi e tocchiamo ferro.
p
Bene, a giudicare dal sorrisi inframmezzati ai discorsi, nonostante la vivacità del confronto, non mi pare si sia trasceso in niente, dunque proseguite sempre a discutere (più o meno così) che mi va anche bene.
Tralasciando la discussione sul primato e l'originalità della forma che, francamente, non mi sembra produttiva di alcunchè, giacchè non è tra noi tre che si stilano le grandi strade della poesia della sua forma o (in)forma nuova, preferisco dirottare il discorso sulle mie innocue considerazioni personali.
Swan, dirmi che io curo molto la forma è un piacere per me, i miei primi passi infatti erano molto vacillanti in quel senso, i miei non versi detti "scalcinati" -testualmente - e senza che questa (che di tutte è stata l'espressione più benevola e franca)e le altre più ammiccanti e più o meno velate critiche, provocassero in me alcun senso di mortificazione. In altri termini avevo ed ho tanto da dire che ritengo di poter continuare a dire... anche se ad ogni passo mi pare che tutto quel mare debba svanire. La forma è solo l'abito che veste il corpo. L'abito non fa il corpo, non fa il monaco, non fa il poeta.
Ah un'altra definizione della mia poesia "un bellissimo canto dentro una poesia orribile", io sto camminando nel senso di lasciare ancora sgorgare quel bellissimo canto e farne una bellissma poesia.
Ecco mi sono parlata addosso abbastanza. UAU come sono presa di me. :D Sembro sempre più vera. Bacioni colleghe poetesse e non denigrate l'una la poesia dell'altra che non ci facciamo nessuna bella figura noi donnette.
Swan, questa la vengo a postare sul tuo blog.
OK? ;)
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