10.03.2006

Quella pena

Quell'enorme tavola di narcisismo
che ti rapisce i seni
quelle bordate rapide e tremende
per non affogare
che ti hanno visto in mare
sulla spiaggia ultima a remare
ultima tra gli ultimi
a chiedere a pregare
un sosia eterno elargitore
di giustizia da elemosinare
in eterno o invano
è cosa a ben vedere indifferente.


Un verme solitario a rodersi il ventre
di fango mobile e strisciare
quell'aria che respiri di veleno
che spandono carnefici assoldati
al cocchio gladiatore
e la spada con cui trafiggi
ogni volta il cuore
vittima sacrificale
e gli occhi di dolore.


Voltarti per fuggire o non sentire
un'altra bocca uguale a te gridare
quanto ci sia di vile inutile
a marcire nell'involucro
ombra perfettamente misera
o regina assunta in gloria.


Marombra

19 Commenti:

Blogger alivento ha detto...

vabbè, non l'ho lasciata decantare come si conviene, ma per quel che vuole dire lo dice, eccome!
Le poetesse scalcinate non abitano solo lì

10/03/2006 06:22:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

"che spandono canefici assoldati"

la mia domanda: cosa (o chi sono) i canefici?

buona giornata a tutti!


VP

10/04/2006 10:42:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

"ma per quel che vuole dire lo dice"

qui mi verrebbe da chiedere COSA vuol dire e non posso trattenermi, ma fate conto che non abbia chiesto, poiché è domanda che non merita/vuole risposta. ;-)

VP

10/04/2006 10:44:00 AM  
Blogger alivento ha detto...

VP bellissimo.
E' un errore. Quanti ne faccio di questi tempi!
correggo e ti ringrazio.

10/04/2006 10:46:00 AM  
Blogger alivento ha detto...

RiVP ribellissimo, è un riassunto delle puntate precedenti, che non riassumo qui, perchè nel caso ti interessi capire basta leggere alcuni commenti dei post precedenti

buona giornata a me e te, ché altri al momento non c'è

10/04/2006 10:48:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

"canefici", peccato! mi piaceva. non pensi a un neologismo? ;-)

mattinata stranamente grigia e le persone savie staranno riposando.
(sbadiglio, scusa[te])

VP

10/04/2006 11:08:00 AM  
Blogger alivento ha detto...

ci ho pensato ma facitori di cani... mentre carnefici-as soldati- gladiatori-spade
fila tutto liscio

ciao non savio

10/04/2006 11:31:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

una visione davvero tragica, come mai?

10/04/2006 11:29:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

carnefici (as)soldati, gladiatori e spade.

per me è un'immagine action. non vi vedo tragedia.


VP

10/05/2006 12:52:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Oh, questa si che è una genesi dinamica!
Quanto ai commenti esasperati sui blog, io noto che spesso i discorsi degenerano per fraintendimenti sul tono delle cose dette, più che sulla sostanza, da cui ho capito perché molti usano gli emoticon.
Volemose bene!

10/06/2006 12:02:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Quella, che tu credevi un piccolo punto della terra fu tutto.
E non sarà mai rubato quest'unico tesoro.
ai tuoi gelosi occhi dormienti.
Il tuo primo amore non sarà mai violato.

Virginea si è rinchiusa la notte
come una zingarella nel suo scialle nero.
Stella sospesa nel cielo boreale
eterna; non la tocca nessuna insidia.

Giovinetti amici, più belli di Alessandro e d'Eurialo,
per sempre belli, difendono il sonno del mio ragazzo.
L'insegna paurosa non varcherà mai la soglia
di quella isoletta felice.

E tu non saprai la legge
ch'io, come tanti, imparo,
- e a me ha spezzato il cuore:

fuori dal limbo non v'è eliso
.

Elsa Morante - L'Isola di Arturo

10/06/2006 12:08:00 AM  
Blogger alivento ha detto...

Oh per sbaglio ho cancellato il commento di riposta ad Antonio e VP. Ora lo riposto, spero di ricordarmelo.

Dunque dicevo che il testo esprime un'idea dinamica dovuta al riferimento a guerre, battaglie ludi romani e nel contempo è pervaso da quel senso tragico che aleggia sempre nelle mie composizioni.
Poi dicevo che visto l'interesse a comprendere il testo avrei copiato e incollato (riveduto e corretto) un commento postato su blog poeti e non dove ho pubblicato questa stessa poesia:

"Il verme in questo caso è qualcosa che rode dentro per il fatto che il dualismo del rapporto vittima/carnefice sia inevitabile.
Ovvio che noi siamo "quelli buoni" Le angherie, le frasi, le liti, le offese a cui possiamo dare origine contro gli altri e quelle che gli altri ci ritorcono di rimando sono solo la dialettica di ogni giorno dell'uomo comune. Basta dare un'occhiata qui e lì a certe discussioni nei commenti ai blog. Ciò non toglie che in queste diatribe c'è il germe prevaricatore di ogni altro rapporto che in altri paesi, situazioni, contrapposizioni si esaspera, degenera e genera violenza.

10/06/2006 12:23:00 AM  
Blogger alivento ha detto...

Ah dimenticavo, il testo è lo sviluppo ideale della discussione iniziata con Antonio nei commenti a post precedenti, circa il non prendere a cuore situazioni ingiuste fuori dalla portata delle nostre buone azioni.
Infine avevo elaborato e poi cancellato anche un commento più articolato in cui spiegavo passo passo il senso del narcisismo, delle bordate, chi fosse il sosia elargitore, i carnefici, il fatto che siano sul cocchio e assoldati, la bocca che grida ecc. ecc. ma questo, per ora, ve lo risparmio. :)
baci

grazie Artur d'aver postato il leit motiv della tua isola.

10/06/2006 12:30:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Prenderai la mia vita ma io prenderò la tua
Sguainerai il tuo moschetto ma io ho una spada
Così se stai attendendo il prossimo attacco
Farai meglio ad arrenderti perché non potrai ritirarti.
Le trombe suonano e la carica inizia
Ma su questo campo di battaglia nessuno è vincitore
L'odore del fumo acre e il fiato dei cavalli
Mentre mi tuffo nella morte certa.

VP (ma naturalemente non è roba che ho scritto io: mi limito a riportare in italiano)


p.s.
buona giornata a tutti e, sì, volemose bene!

10/06/2006 10:41:00 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

la battaglia infuria

VP

10/06/2006 03:09:00 PM  
Blogger alivento ha detto...

volemose bene? vieppiù :)

si, la battaglia infuria sempre

10/06/2006 04:17:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

"volemose bene? vieppiù :)"

non voglio peccare di presunzione ma la colgo come un omaggio a qualcosa e ringrazio! ;-)

VP

10/06/2006 04:34:00 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

E’ una citazione storica, Filippo Doria Pamphili, primo sindaco post-fascista di Roma, ricucì i dolorosi strappi di una città straziata dalla guerra con queste parole: Permettete che il mio appello per uno spirito di civico e fraterno amore io lo riassuma in due parole, rivolte da un romano ai romani: “volemose bene”.
Saluti
______Antonio.

10/06/2006 11:38:00 PM  
Blogger alivento ha detto...

VP cito eccome se cito ;)

Non lo sapevo Antonio, sei una miniera di informazioni.

10/07/2006 08:29:00 AM  

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