Sconcerto
Premono queste impazienze
rosate di carne
sollevano il cuore
come un cappello
a renderti onore
glassa di gloria e di nobiltà.
E farci caso cos’è la cicuta
cosa la stringa o l’astrolabio
avere un obolo da riversare
come una vedova la carità
avessi forza per farne dono
dentro i reparti di tenera età
sconcie le gambe scoperte e corte
alle pareti stanchezze d’ occhi.
Tu che sparisci dentro l’involto
io che contemplo nuvole e involucri
di giorni pigri stirati in asfalto
tempo che viene come le vene
da traghettare evaso di leve
oltre ogni remora verso la sponda
dondola il cuore nel suo remare
consunto d'onda.
Marombra
rosate di carne
sollevano il cuore
come un cappello
a renderti onore
glassa di gloria e di nobiltà.
E farci caso cos’è la cicuta
cosa la stringa o l’astrolabio
avere un obolo da riversare
come una vedova la carità
avessi forza per farne dono
dentro i reparti di tenera età
sconcie le gambe scoperte e corte
alle pareti stanchezze d’ occhi.
Tu che sparisci dentro l’involto
io che contemplo nuvole e involucri
di giorni pigri stirati in asfalto
tempo che viene come le vene
da traghettare evaso di leve
oltre ogni remora verso la sponda
dondola il cuore nel suo remare
consunto d'onda.
Marombra
8 Commenti:
Bene Ali, piena di musica, con quei decasillabi inconsueti, qualche ripetizione semantica, bel finale...quella cicuta mi ricorda qualcosa, hai mica letto w.stevens di recente?
sei tu che sparisci nell'involto per giorni :-) a
antonella e tutti eventuali altri visitatori, perdonate la mia assenza.
sono afflitta da un'ispiegabile fiacchezza che cerco di curare, senza successo, col riposo .
Questa sera sto un po' meglio e sono qui.
Giacomo, grazie, mi fido ciecamente, infatti io ormai sono "cieca", vado solo a voce/orecchio. Sono contenta del fatto che i risultati sono apprezzabili.
Dolce e triste sulla culla
poi, il vagito nel nulla
e s'accalca la folla
che misura, controlla
ti paragona a una stella
"sei la mamma piu' bella!"
"non e' affatto una balla"
sei felice, in quella stalla
nello sguardo una scintilla
ti par d'essere in una villa
si', vabbe', ma la poppata
te la sei quasi scordata.
Cara Ali, spero che sia solo un pò di fiacca primaverile...
un abbraccio
"t'ha detto", a leggerti mi sento quasi una mucca. ;)
Ciao Giacomo, lo spero anch'io, grazie.
Mucca o madonna che sia, sempre mamme che allattano sono.
(comunque voleva essere un incitamento a partorire altre divine poesie come questa e ad accudirle e farle crescere, che' anche le poesie posson far miracoli)
lo sai, ogni cosa che apprezzi di me, mi rende lieta
e fai bene ad esserci
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