Estate
Il silenzio trascorre in lamine d’oro
che sulle labbra posano il cielo
è la tristezza il pozzo lento
del pensiero
sgocciolare dorato furtivo
come frutto d’uva o d’ulivo
pestato con forza nei tini
un colore simile al mosto
pressato da pietra angolare
nel casale di tegole e cotto.
Un vecchio attraversa la strada
muove assorto le braccia e la bocca
parla agli angeli di sguardi perduti
con le ali che gli stanno vicino.
Nella piazza del tempo le occhiaie
sono cerchi di vetro azzurrino
voci bianche argentine a coprire
l’ascolto
copricapo d’intenti in frammenti
angusti orizzonti a spezzare
un sogno repentino di gloria
la piena chiarezza del sole
nei ronzii soprassalti frinire
d’erba secca e cicale arrossire.
che sulle labbra posano il cielo
è la tristezza il pozzo lento
del pensiero
sgocciolare dorato furtivo
come frutto d’uva o d’ulivo
pestato con forza nei tini
un colore simile al mosto
pressato da pietra angolare
nel casale di tegole e cotto.
Un vecchio attraversa la strada
muove assorto le braccia e la bocca
parla agli angeli di sguardi perduti
con le ali che gli stanno vicino.
Nella piazza del tempo le occhiaie
sono cerchi di vetro azzurrino
voci bianche argentine a coprire
l’ascolto
copricapo d’intenti in frammenti
angusti orizzonti a spezzare
un sogno repentino di gloria
la piena chiarezza del sole
nei ronzii soprassalti frinire
d’erba secca e cicale arrossire.
Marombra
2 Commenti:
Meriggi traspirano umori
di vera fiamma intrisi
mentre distese verdi, sotto il sole
nascondono la vita addormentata
lontana dalla luce e dal calore.
S'ode solo il frinire di cicale
che vivono la vita in un baleno
avulse dalla pena e dal linguaggio
se non il proprio canto al cielo
che testimonia la loro indifferenza.
Un rivolo di fresco refrigerio
passa correndo e gorgogliando,
lambendo la vita par che rida
e gli fan coro sorridendo al cielo
splendidi compagni di viaggio.
Ma si azzittisce ogni creatura
sotto il peso del caldo al suol riflesso
sembra quasi che l'aria sia di piombo
e si leghi alle membra e alla mente di ciascuno
anche all'ombra dei mattoni aviti
anelando di sottrarsi alla condanna
inalando piombo fuso dalle nari
sta sdilinguito nell'angolo più oscuro
il padrone del mondo o presunto tale.
Artur, vedo che t'ispiro, come vento d'agosto :)
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