E' stata Ali che ha scatenato la tempesta e ha scompigliato il blog.
"Sfidai gli spiriti malvagi della notte per portare sul bagnasciuga della mia spiaggia un pianoforte sdentato come la bocca di un vecchio Non so se c'era pazzia o incoscienza in me quando lanciai in aria i miei vecchi spartiti sperando che le note come coriandoli cadessero restituendo la vita a tutti quei sogni che giacevano morti nel ventre di un Destino dispettoso e sfrontato Volevo irridere gli dei, sciancati e maledetti, ma la loro vendetta arrivò, immancabile. Un terremoto, immane, squassò la mia anima Il mare ribollì mentre il cielo si spalmava catrame sul viso e qualcuno, con un seghetto da traforo, ritagliava via la luna, lasciando un buco orrendo sull'orizzonte Il vento, tracotante, che venne dall'Est, fece volar via, come api impazzite, dai miei fogli, gonfi di musica, ogni nota, fino all'ultima. La paura mi spezzò le gambe impedendomi di correre verso la salvezza Credevo di essere un levriero ma ero solo un cane randagio spaventato dal suo stesso latrare Così con le forbici della disperazione ho fatto a pezzi le fotografie della mia angoscia perché nessuno la vedesse Ogni granello di sabbia ora è polvere di cartone Un altro nodo si aggiunse al laccio che porto intorno al collo come una collana e che adesso mi stringe sempre di più togliendomi il respiro annebbiandomi la vista perché gli incubi sono più numerosi dei rimpianti La mia pelle è ruvida come uno scoglio la mia anima è dura come pietra di cava.
Non ho voluto arrendermi e sottostare al pirata nemico e volgare Così ho sfidato gli dei ubriachi per riportare la mia nave squinternata su quella spiaggia incantata dove i granelli di sabbia sono ancora polvere di cartone Lì ho gettato di nuovo la mia àncora Lì ho piantato una bandiera dai mille colori Dopo che il vento dell'Est invecchiò e morì raccolsi una ad una tutte le note perdute e regalai loro una vita nuova e più bella Sul mio pianoforte malandato c'è ora un bicchiere pieno di sogni a tenermi compagnia Io bevo fino ad ubriacarmi ogni sera mentre suono per chi spera mentre canto per chi sogna mentre gioisco per tutti quelli che come me hanno smesso di correre e si affacciano sul balcone del mondo per guardarsi intorno, senza fretta"
Chiarimenti: ho lasciato il mio sito in fase d'importazione per ricevere aiuto tecnico, al momento l'aiuto tecnico ha lasciato me senza aiuto, io allora ho ripristinato il blog nella sua presentazione normale. Ora è a posto di nuovo.
Ada, speriamo, in assenza mi sento un poco vuota, priva e sbiadita.
Lo ammetto Artur ho esagerato, una sbornia sonora, ora sono tutta ciucca. O ciuca? Accecata dall'acciuga, nell'aceto mi ci lego, nella fonte mi ci fiondo, dentro il manto mi confondo, ogni tanto barcollando raschio il fondo di cemento, svuoto tazze di barile e vino biondo.
Antonio, mi leggi spesso! Credo che in tutto sia rimasto solo due giorni in stato guazzabuglioso, non credevo se ne sarebbe accorto nessuno!
VP, questo tuo "accade ovunque" ha un che di ineluttabile, anche tu fedele a questa incerta voce?
Artur, ricordavo questa poesia, l'hai postata da fabry, che ormai, leggo, ha preso altri lidi. Che peccato! Un così bel luogo di confronto umano, poetico, letterario, spirituale.
12 Commenti:
non saprei, però vorrei che tornassero
tua Ada
Starebbe fresco, il vino, se quelli che se ne rovinano
volessero esser da lui risarciti.
Hic Hic Hurrà
Negli ultimi giorni questo blog è stato uno strano guazzabuglio di lettere, accade solo sul mio PC?
accade ovunque. le vie del web sono infinite.
buona giornata a tutti!
VP
E' stata Ali che ha scatenato la tempesta e ha scompigliato il blog.
"Sfidai
gli spiriti malvagi della notte
per portare sul bagnasciuga della mia spiaggia
un pianoforte
sdentato
come la bocca di un vecchio
Non so se c'era pazzia o incoscienza in me
quando lanciai in aria
i miei vecchi spartiti
sperando che le note come coriandoli
cadessero restituendo la vita
a tutti quei sogni che giacevano morti
nel ventre di un Destino dispettoso
e sfrontato
Volevo irridere gli dei, sciancati
e maledetti,
ma la loro vendetta arrivò,
immancabile.
Un terremoto, immane, squassò la mia anima
Il mare ribollì
mentre il cielo si spalmava catrame sul viso
e qualcuno, con un seghetto da traforo,
ritagliava via la luna,
lasciando un buco orrendo sull'orizzonte
Il vento, tracotante, che venne dall'Est,
fece volar via, come api impazzite,
dai miei fogli, gonfi di musica,
ogni nota,
fino all'ultima.
La paura
mi spezzò le gambe
impedendomi
di correre verso la salvezza
Credevo di essere un levriero
ma ero solo un cane randagio
spaventato dal suo stesso latrare
Così con le forbici della disperazione
ho fatto a pezzi
le fotografie della mia angoscia
perché nessuno la vedesse
Ogni granello di sabbia ora
è polvere di cartone
Un altro nodo si aggiunse
al laccio che porto intorno al collo
come una collana
e che adesso mi stringe sempre di più
togliendomi il respiro
annebbiandomi la vista
perché gli incubi
sono più numerosi dei rimpianti
La mia pelle è ruvida come uno scoglio
la mia anima è dura come pietra di cava.
Non ho voluto arrendermi
e sottostare al pirata nemico
e volgare
Così ho sfidato gli dei ubriachi
per riportare la mia nave squinternata
su quella spiaggia incantata
dove i granelli di sabbia sono ancora polvere di cartone
Lì ho gettato di nuovo la mia àncora
Lì ho piantato una bandiera dai mille colori
Dopo che il vento dell'Est invecchiò e morì
raccolsi una ad una
tutte le note perdute
e regalai loro una vita nuova
e più bella
Sul mio pianoforte malandato
c'è ora un bicchiere pieno di sogni
a tenermi compagnia
Io bevo fino ad ubriacarmi
ogni sera
mentre suono per chi spera
mentre canto per chi sogna
mentre gioisco per tutti quelli che come me
hanno smesso di correre
e si affacciano sul balcone del mondo
per guardarsi intorno,
senza fretta"
Chiarimenti: ho lasciato il mio sito in fase d'importazione per ricevere aiuto tecnico, al momento l'aiuto tecnico ha lasciato me senza aiuto, io allora ho ripristinato il blog nella sua presentazione normale.
Ora è a posto di nuovo.
Ada, speriamo, in assenza mi sento un poco vuota, priva e sbiadita.
Lo ammetto Artur ho esagerato, una sbornia sonora, ora sono tutta ciucca. O ciuca?
Accecata dall'acciuga, nell'aceto mi ci lego, nella fonte mi ci fiondo, dentro il manto mi confondo, ogni tanto barcollando raschio il fondo di cemento, svuoto tazze di barile e vino biondo.
Antonio, mi leggi spesso! Credo che in tutto sia rimasto solo due giorni in stato guazzabuglioso, non credevo se ne sarebbe accorto nessuno!
VP, questo tuo "accade ovunque" ha un che di ineluttabile, anche tu fedele a questa incerta voce?
Artur, ricordavo questa poesia, l'hai postata da fabry, che ormai, leggo, ha preso altri lidi. Che peccato! Un così bel luogo di confronto umano, poetico, letterario, spirituale.
Dormite tutti?
Io no :)
VP, anche tu dormi, dì la verità!
no, non dormivo. ma non era in zona web (fortunatamente!). cercherò di recuperare un po' adesso (ma è quasi impossibile).
buona giornata!
VP
ciao "chi", che in veneto vuol dire "qui", che bello sarebbe no?
non posso, sto leggendo, baci tanti a tutti quanti quelli lì vicino a te
VP, difficile davvero vero, del resto non sto scrivendo niente, dunque niente da leggere delle mie e solite corbellerie poetiche
leggi bene, mi raccomando, e non avere denti levati: è un differente modo di intendere la funzione della poesia :-)
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