Ora storia
Questo post è il proseguo in chiave pragmatica del post precedente, mi sembra interessante tentare una contrapposizione tra testi.
Riporto qui di seguito una mia poesia nata a forza e per ispirazione dalla dialettica, disponibile a questo link http://efraim.iobloggo.com/archive.php?eid=1107&y=2005&m=10#commenti_start ,
relativa all’essenza corporea o metafisica della natura umana
Terra promessa
V’amerò tutti un giorno
quelli che ho amato
e gli altri che da me
amati non sono stati.
V’amerò tutti un giorno
quando coi vermi sulla faccia
io perderò del tutto la coscienza
e di ogni oltre oltre la morte
ogni speranza e traccia.
Verrà il giorno santo
che respirerà infinito
l’anima del mondo
quando il maligno
sarà sottratto tutto
e saremo fuse essenze
nell’eterno trascendente.
Quel giorno sarà
quando l’odio sbiadirà
colando sullo sfondo
e trionferà imperante
lo spirito immortale.
Allora cesserà la farsa
e il gioco delle parti
dei buoni e dei cattivi
dei falchi e le colombe
allora sentirò lo squillo
risonante
le trombe del giudizio
universale.
Non sarà più male
si scioglierà il dolore
nonostante questo mio
povero cuore squartato
non sarò più carne
ma solo fiato
che vola s’innalza
si libra si fonde
e pieno e sereno
compresa ogni cosa
nel seno dell’Uno
si quieta e riposa.
Frammenti di Vento 16.10.2005
Nel proseguo un tentativo attuale di dare alla poesia un aggancio forte al presente nato dalla lettura del post di Erminia Passannanti.
Ora storia
A tentoni scavare nel fango
molle foglia sul fondo
di uno stagno.
Nella nicchia ricavare
un'ansa d'esistenza
alga anfibia o rapace
di sopravvivenza.
Le cose come sempre
sono (rane) prone
in attesa della redenzione.
Un libro da leggere un dvd
il letto sfatto bianche lenzuola
un copriletto in stile fotografico
ad alta risoluzione
l' abat jour di faggio
col paralume di cotone.
La televisione singhiozza
a tratti brevi e lunghi
a morsi un ciclo di stragi
in deriva di soccorsi
una violenza infinita
senz'occhi e senza nome
riempie di grida le strade
senza uscita.
La centrifuga della lavatrice
da tre giorni gira impazzita
rombando in modo strano
forse crede d'essere aeroplano.
Marombra
Riporto qui di seguito una mia poesia nata a forza e per ispirazione dalla dialettica, disponibile a questo link http://efraim.iobloggo.com/archive.php?eid=1107&y=2005&m=10#commenti_start ,
relativa all’essenza corporea o metafisica della natura umana
Terra promessa
V’amerò tutti un giorno
quelli che ho amato
e gli altri che da me
amati non sono stati.
V’amerò tutti un giorno
quando coi vermi sulla faccia
io perderò del tutto la coscienza
e di ogni oltre oltre la morte
ogni speranza e traccia.
Verrà il giorno santo
che respirerà infinito
l’anima del mondo
quando il maligno
sarà sottratto tutto
e saremo fuse essenze
nell’eterno trascendente.
Quel giorno sarà
quando l’odio sbiadirà
colando sullo sfondo
e trionferà imperante
lo spirito immortale.
Allora cesserà la farsa
e il gioco delle parti
dei buoni e dei cattivi
dei falchi e le colombe
allora sentirò lo squillo
risonante
le trombe del giudizio
universale.
Non sarà più male
si scioglierà il dolore
nonostante questo mio
povero cuore squartato
non sarò più carne
ma solo fiato
che vola s’innalza
si libra si fonde
e pieno e sereno
compresa ogni cosa
nel seno dell’Uno
si quieta e riposa.
Frammenti di Vento 16.10.2005
Nel proseguo un tentativo attuale di dare alla poesia un aggancio forte al presente nato dalla lettura del post di Erminia Passannanti.
Ora storia
A tentoni scavare nel fango
molle foglia sul fondo
di uno stagno.
Nella nicchia ricavare
un'ansa d'esistenza
alga anfibia o rapace
di sopravvivenza.
Le cose come sempre
sono (rane) prone
in attesa della redenzione.
Un libro da leggere un dvd
il letto sfatto bianche lenzuola
un copriletto in stile fotografico
ad alta risoluzione
l' abat jour di faggio
col paralume di cotone.
La televisione singhiozza
a tratti brevi e lunghi
a morsi un ciclo di stragi
in deriva di soccorsi
una violenza infinita
senz'occhi e senza nome
riempie di grida le strade
senza uscita.
La centrifuga della lavatrice
da tre giorni gira impazzita
rombando in modo strano
forse crede d'essere aeroplano.
Marombra
6 Commenti:
ma non eri di passaggio?
per pochi giorni, stasera leggo il tuo prezioso blog, domani posto l'ultima fesseria sul mio poi ci ritroviamo la prossima settimana.
va bene, grazie, ma le fesserie non pubblicarle:-) (ma certo non lo fai)
ci provo (a non farlo) ma tanto lo so che non sempre mi riesce bene :)
sai Stefano anche la mia sensibilità trova la poesia di Medici sul cinghiale potentissima
la poesia dovrebbe sempre avere un effetto straordinario. altrimenti, forse, non è poesia.
già, ma non al prezzo di un suicidio per dimostrarne e completarne l'effetto.
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