Oscillante
che vieni ogni giorno
a poggiarti sul collo
e le spalle che il perno
sostengono ed il peso
del gigante d’atlante.
Un giorno morente
di bellezza invisibile
chiuderai gli occhi buoni.
Un giorno sanerai
d’impossibile errore
il firmamento profondo.
Così nutrirai l’erba alta
che ondeggia in rapite visioni
così accetterai la tua croce
che salva la rosa con nome.
Movimento torbido del timoniere
come fremito rimescola il fondo
la strettoia il gomitolo il buco
la virgola il cenno d’intesa
il nesso divelto di cosa
sia insostenibile attesa.
Marombra